giovedì 22 novembre 2007

AUDIOINTERVISTA A CLAUDIO FRAGASSO/RAOUL BOVA E IL CAST DI MILANO PALERMO IL RITORNO



Abbiamo incontrato il cast di Milano - Palermo il ritorno, con il sanguigno regista Claudio Fragasso e la moglie sceneggiatrice Rossella Drudi che difendono il cinema di genere contro l'ottusità di una mentalità retrograda e Raoul Bova, Enrico Lo Verso e Ricky Memphis che danno man forte.


1 -Quanto è difficile tornare a fare il cinema di genere oggi e quanto la tv si è appropriata del genere?

CLAUDIO FRAGASSO



2-Il film è il sequel di Palermo Milano. Che rapporto ha col il precedente film visto che arriva dopo 11 anni e quindi non nasce sull'onda del successo del predecessore.


CLAUDIO FRAGASSO

ROSSELLA DRUDI

3-Il film è distribuito da una major americana,la Buena Vista, che aspettative avete a riguardo per il mercato internazionale?
CLAUDIO FRAGASSO


4- Raoul, come hai ritrovato il personaggio dopo tanti anni?

RAOUL BOVA



5- Nel film ci sono forzature a volte inverosimili. Come si è posto riguardo alla credibilità degli eventi del film?

CLAUDIO FRAGASSO


ROSSELLA DRUDI


6 - Nel film in qualche modo c'è anche un messaggio sociale, per quanto riguarda la lotta alla mafia, per i bambini che in qualche modo sono il motore che si ribella alla mafia e nel finale molto western...


RAOUL BOVA



ENRICO LO VERSO

ROSSELLA DRUDI


7 - Come ha diretto i bambini, è stato semplice?


CLAUDIO FRAGASSO

8 - Visto che è uscito il discorso sul rapporto tra l'opinione pubblica e le forze dell'ordine, che ne pensate della morte del giovane tifoso per mano del poliziotto?


CLAUDIO FRAGASSO,RAOUL BOVA E RICKY MEMPHIS



a cura di Gianluigi Perrone

giovedì 23 agosto 2007

INTERVISTA A ROLAND JOFFE


Per l'uscita di Captivity abbiamo incontrato per voi Roland Joffe, che ha avuto un passato glorioso e due nominatio agli oscar per i suoi primi due film, Urla nel Silenzio e Mission. Ad accompagnarlo il produttore Mark Damon nonchè vecchia gloria di diversi spaghetti western. Sentiamo che ci dicono riguardo a Captivity.


Come si è trovato a fare un thriller a tinte così forti?

Roland Joffe - L'essere umano è fondamentalmente guidato dalla paura e ho cercato di esplorare fino a che livello questo avvenga. Anche se questo pensiero può sembrare imbarazzante, perchè gli esseri umani tendono a credere di essere più nobili, fondamentalmente tutte le attività umane sono spinte dalla paura di qualcosa. L'idea di sentirla e di esplorarla mi ha attratto in questa sceneggiatura, cercare anche di capire la vita di una persona famosa in un determinato momento, vedere cosa succede in questa vita e capirne la dialettica di potere,capire chi è effettivamente il prigioniero. Se il vero prigioniero è chi è ossessionato da questa persona famosa o se è la celebrità che è ossessionata dalla propria fama, come si sfugge all'idea di diventare un'icona,che cos'è un'icona,si può evitare di trasformare qualcuno in icona o di essere trasformato in icona? Quindi quello che ho trovato bello, fondamentale estrano in questo film è questo. Così come il fatto che il thriller o comunque i film di genere sono molto interessanti per il pubblico proprio perchè vanno a toccare degli elementi fondamentali all'interno dell'essere umano.

Che difficoltà ha avuto sul set e che motivazioni ha dato agli attori?


RJ-Una delle difficoltà è stata che il film è girato bene o male nelle stesse tre o quattro stanzette, quindi la sfida era di rendere interessante qualcosa che si svolge in uno spazio limitato e confinato. Ccome può essere modificato questo spazio, come le stesse quattro mura possono sembrare completamente diverse in dei momenti diversi. Per quanto riguarda le indicazioni agli attori c'è stata una alchimia privata, a parole è difficile da spiegare ,sarebbe come cercare di spiegare come si mischiano i colori in natura, E' difficile dare quella indicazione quello che faccio è sentire l'attore,le sue esignenze i bisogni. Si forma un linguaggio segreto tra di noi.
Secondo me è importante impostare la scena nella maniera giusta perchè è importante che l'attore ci si immerga,si integri e tiri fuori quello che sente.
Non amo dare grosse spiegazioni o appunti psicologici,preferisco che l'attore stesso nel momento della recitazione scopra qualcosa della storia,della scena,del personaggio. Quindi non mi metto lì a spiegare minuziosamente cosa succederà, se la scena è impostata bene l'attore darà in meglio di sé.

Che cosa si può mostrare o non mostrare in un film del genere come questo?


RJ-In verità non credo che ci sia nessuna scena non filmabile, Tutto è filmabile.
Magari non è recepito dal pubblico come lo si voleva macomunque sono contrario a qualsiasi tipo di censura, che sia essa interiore o esteriore. Credo che il film sia una forma d'arte e in quanto tale debba affrontare la verità.



Tra il suo ultimo film e questo sono passati 7 anni,ha fatto molta televisione e la protagonista è nota per essere la figlia di Jack bauer in 24. Quanto incide la televisione sulla possibilità di fare cinema?

RJ-Il motivo per cui sono anche rimasto lontano dal cinema è che ho prodotto uno show per MTV che non è ancora stato trasmesso in Italia. Sono 270 episodi per 4 anni con un budget di 37 milioni di dollari,il che ha preso moltissimo del mio tempo. Non è una cosa che ripeterei anche se mi sono divertito molto a farla ed è stata una cosa da cui ho imparato tantissimo,ma comunque non è il tipo di lavoro che voglio fare. Per quello che riguarda la possibilità attraverso la pubblicità televisiva di attirare pubblico al cinema,non sono tanto d'accordo. Spesso la gente dice che andrà al cinema a vedere un film perchè ci lavora un determinato attore o attrice televisiva famosa che hanno visto in tv ma non è necessario che sia così perchè si
tratta di qualcosa di diverso. La magia di fare cinema è qualcosa di mutevole per cui chi va a vedere una cosa in televisione non è detto che
veda la stessa cosa al cinema.

Il film è una coproduzione Russia Stati Uniti, la Russia sta vivendo un ottimo
periodo,soprattutto per il cinema di genere .pensiamo al successo dei film di
Bekmambetov. Come è nata la collaborazione a livello produttivo?

Mark Damon - Un produttore russo voleva iniziare un rapporto tra l'occidente e la Russia, importando alcuni tipi di produzioni americane,inglesi etc. per istruire un po' i russi nella maniera in cui lavoriamo noi ,allora sono partito in Russia negli studi di Mosca,che sono i più antichi d'Europa,e ho voluto fare una sfida unire i nostri metodi con la loro maniera di lavorare e questa sfida è stata ancora più importante per me perchè volevo vedere se potevo convincere Roland Joffe non solo and andare a girare in Russia ma anche a fare un thriller che lui non aveva mai fatto. Allora quando gli ho dato il copione mi ha detto che poteva essere interessante ma di non essere sicuro di essere capace a farlo ,quindi abbiamo iniziato dei mesi di preparazione in cui lui ha visto diversi thriller e dopo due mesi ha detto che credeva di essere pronto a fare il film e allora siamo andati in Russia e ci siamo convinti che era possibile realizzarlo. E' stato difficile perchè,anche avendo gli
interpreti,la maniera in cui la crew russa lavorava era diversa dalla nostra e allora ci volevano due settimane per capirci però alla fine è andato così bene che lui fa un altro film in Russia.

Allora lei si è trovato bene?

RJ-In realtà lavorare in Russia è come scalare una montagna, quando sei arrivato in cima ti sembra che sia stato facile ma la scalata è stata un vero e proprio incubo. Perchè fondamentalmente la ragione non è dovuta a mancanza di talento,anzi. Il problema è che ci sono due sistemi che si scontrano e convivono. Da una parte la Russia è un paese estremamente interessante che sta attraversando un periodo di enormi cambiamenti, il problema è che la gente non sa bene dove si trova quindi c'è la follia della vecchia guardia, di coloro che sono cresciuti solo con il comunismo e quindi adesso sono spiazzati, c'è la follia di quelli che hanno dovuto apportare dei
cambiamenti che li hanno vissuti ma non sanno bene dove si trovano, poi ci sono i giovani che non hanno vissuto quello che hanno vissuto i loro genitori e i loro nonni quindi non lo capiscono, perciò ci sono queste specie di tre pazzie che si scontrano tra di loro.


Una delle cose eclatanti del film è che i carcerieri fanno tutto per sesso ma, invece di violentare la ragazza una volta che ce l'hanno, sono interessati ad un altro tipo di possesso. Che ne pensa?

RJ-E' una domanda molto intelligente perchè contiene un po' uno dei sensi del film. Sicuramente qui c'è l'aspetto della sessualità e l'aspetto del controllo.
Quello che conta, per questi due individui ma per molte altre persone, è l'atto della sottomissione. Queste sono due persone intelligenti per cui per loro la violenza o lo stupro non sono una cosa importante, non basta perchè c'è un gusto più profondo nell'avere qualcosa in offerto più che prenderlo. Quello che mettono in atto è una forma molto profonda di manipolazione psicologica ed è questo per loro che conta di più. Stranamente queste persone sono alla ricerca dell'amore,un amore che la madre gli ha negato ed è un po' quello che fa un bambino a cui dai il latte è lo sputa. E' come dire, tu mi dai tutto ma questo tutto non lo voglio, oppure,come per questi uomini,avere qualcosa che gli viene negato è talmente forte da uccidere per soddisfare questo desiderio. Quindi,da questo punto di vista,è estremamente interessante. Il tipo di sottomissione effettiva totale e reale di cui si parla nel film è qualcosa di impossibile da ottenere completamente nell'amore perchè di fondo ha una contraddizione che nella sottomissione è come se acquisissi una libertà. C'è la libertà nella sottomissione,è una cosa strana ma l'essere umano è fatto da contraddizioni. Perchè quando c'è la completa sottomissione fisica e psicologica all'interno di questa realtà ci si libera dei propri pensieri,delle proprie paure,delle proprie restrizioni ,dei propri confini quindi si gode di questa situazione.

Che film ha visto nell'attesa di decidere ?


RJ-Ho visto centinaia di film, alcuni due volte anche, quello che mi interessava era sapere se c'era un linguaggio filmico particolare e capire come si potesse costruire una situazione che portasse il crescendo ad una condizione di paura . Uno di quelli che ho visto era the Collector di William Wyler che secondo me affronta alcuni argomenti simili rispetto a quelli che abbiamo affrontato noi. L'ho guardato con attenzione per cercare di capire cosa funzionasse e cosa non funzionasse in relazione al nostro film e l'ho trovato molto istruttivo, mi è piaciuto anche perchè anche questo film è incentrato su un solo spazio limitato come il nostro.Poi Non aprite quella porta che di per sè già l'oggetto della sega circolare è efficente e brutale estremamente violento, mi sembra il simbolo della modernità e della società moderna, è un oggetto che ha insito di suo un controllo ma nelle mani sbagliate può causare le cose più orrende ed è ipnotizzante e istruttivo. E va aggiunto che questo film mi ha così colpito che abbiamo ingaggiato il cameraman di Non aprite quella porta.

Ci può dire qualcosa sul suo nuovo film?

R.J-Lo abbiamo appena finito di girare in Russia. Non sappiamo ancora come verrà fuori. E' la storia di due ragazze, una americana ed una russa che si conoscono in rete,condividono uno strano sogno e non sanno bene chi sono e finiscono poi con il cercare di scoprire alcune cose che riguardano la Russia. E' un film che riguarda la scoperta di sè e della Russia. Si chiama Finding t.A.T.u. ,sarà un bel film.


Elisha Kuthbert è molto conosciuta per il suo ruolo di 24 ,avendo girato film in
cui la recitazione è importante come la giudica come attrice?

RJ-Elisha ha un talento enorme,ha la capacità di comunicare con il pubblico e questo le consente di comunicare le emozioni ma il mondo cambia ad una velocità vertiginosa e questo l'ho toccato con mano con mia figlia stessa che adora una star e poi il giorno dopo l'ha dimenticata,un effetto tipico di internet. Il problema è che una candela può ardere in maniera brillante in 5 giorni grazie a internet a livelli che altri hanno impiegato 5 anni ma il giono dopo non sei più niente. E anche qui c'è il concetto del possesso. Con internet il pubblico ha la sensazione di possedere immediatamente la star e se ne stanca ,non gli interessa più. Una donna che vuole possedere un uomo ce la fa ma non completamente,una donna che vuole possedere un uomo lo possiede ma non completamente,mentre su internet questo è totale e porta all'esaurimento di questo desiderio. Lei non si è fatta catturare da questo problema della rete e così non è possibile spegnere una cosa del genere.
Credo che la prossima star famosa che durerà nel tempo sarà creata al computer,non esisterà concretamente. sarà bella ma strana e la gente sarà disposta a tutto per lei ma che esisterà.

M.D.- C'è una cosa da dire,perchè una donna diventi una star deve avere delle qualità. Non deve rappresentare una minaccia per le altre donne deve essere vulnerabile e fragile come la Bullock, Julia Roberts,Reese Witherspoon, attrici con la capacità di recitare in commedie e Elisha ha questa capacità . Ha solo 26 anni ma recita da 13 anni e di questa sua vena comica abbiamo parlato spesso,lei ha recitato nel film La ragazza della Porta Accanto ed era quasi una prosituta eppure le spettatrici la hanno amata per questo suo essere vulnerabile sebbene fosse una
prostituta,credo che se in questa nuova commedia in cui sta recitando riuscirà a far bene diventerà una star.

Cosa ci può dire riguardo riguardo a Singularity? E' vero che sarà Storaro il direttore della fotografia?

RJ-E' un progetto molto interessante,non so se sarà il mio prossimo progetto ma è una cosa a cui vorrei lavorare molto presto. Però ora è presto per dire se sarà Storaro il direttore della fotografia.


Ma il titolo Finding t.A.T.u. ha a che fare con il duo di cantanti lesbiche?

RJ-Sì, ha a che fare con questo gruppo e questo gruppo è famoso perchè ha giocato sugli aspetti lesbici e fanno parte anche del film in qualche modo.

Il personaggio di Jennifer non è proprio il massimo come persona,le torture che subisce sembra che testino la sua moralità, secondo lei ha avuto una
catarsi?


RJ-Quello che penso è che nella vita tutti abbiamo dei momenti catartici e ci mettiamo alla prova. Ci sono alcuni che rispondo a queste prove,altri non rispondono. Ci sono persone pù inclini al cambiamento altre di meno. Secondo me questa è la questione della riscoperta di sè ed è quello che succede alla protagonista,scoprire il suo lato oscuro e venirne a patti, scoprire che questo lato oscuro è presente all'interno di tutti quanti noi . Quindi affrontarlo,confrontarlo e venire a patti con esso. Tutti gli esseri umani sono fatti da cose in equilibrio,delle strutture,dei sistemi e questo è il concetto di paura che dicevo,che è l'elemento motivante della maggior parte delle reazioni umane, fondamentalmente la donna scopre la sua violenza e secondo me le donne possono essere capaci di violenza in determinate circostanze, anche se i sistemi sociali e storici riportano l'uomo diverso dalla donna,anche la donna può e ha diritto ad essere violenta come fa l'uomo in alcune circostanze. Quindi può risultare scioccante il nostro personaggio sarà cambiato alla fine del fim,non so se in meglio ma sicuramente sarà cambiato.
Questo non vuol dire che tutte le donne saranno violente ma tutte potrebbero essere violente il che implica un certo rispetto per quello che le donne sono.
Cosa che le religioni e le filosofie antiche avevano capito,come i greci.

La campagna pubblicitaria negli Stati Uniti ha creato polemiche per via dei
manifesti su cui capeggiavano le scritte Abduction,Confinement,Torture,Termination. Come commenta questa cosa?

RJ-Gli Stati Uniti sono una realtà particolare, tendono a rispondere in una determinata maniera a queste parole,si fanno prendere. In realtà quella che è stata la risposta ai poster suggeriva che il film contenesse dentro di sè violenza verso le donne e c'è stata una reazione di pancia a questa campagna pubblicitaria forse sbagliando, nel senso che il film guarda alla violenza,affronta il tema della violenza ma non la contiene in quanto tale. Io trovo che il dibattito sia importante anche se negli States si è portati a dichiarazioni ideologiche ma senza riflessione. Invece sarebbe stato interessante il dibattito.

M.D.- In America il film ha assunto il nome di torture porn ma non c'è nulla di pornografico in questo film alcune associazioni a Los Angeles e New York hanno esercitato pressioni sui critici e sull'mpaa per sporgere denuncia affinchè il film venisse bandito. Hanno fatto di tutto per farlo fuori,poi una volta proiettato il film abbiamo scoperto che è piaciuto alle donne più di quanto non sia piaciuto agli uomini e lo abbiamo riscontrato attraverso i sondaggi. Purtroppo la campagna è stata sbagliata,abbiamo cercato di modificarla ma ormai era andata così. Invece questo film parla del potere che riescono ad ottenere e questa donna alla fine riesce ad avere potere sugli aguzzini e questo elemento non è stato sottolineato come avrebbe dovuto. Il film avrebbe potuto avere più successo rispetto a quello che è stato. Penso che il film possa avere successo in Italia.

a cura di Gianluigi Perrone

mercoledì 4 luglio 2007

CONFERENZA STAMPA TERRY O'QUINN E JORGE GARCIA DI LOST


Abbiamo incontrato a Roma Terry O' Quinn e Jorge Garcia,rispettivamente Locke e Hurley della serie Lost,che ci hanno raccontato un po' di segreti della serie.

Come vanno le cose sul set di Lost? Spesso non si ha la sensazione esatta di ciò che gli sceneggiatori improvvisano e ciò che hanno già deciso da tempo.

Terry O’Quinn- Durante le prime due stagioni abbiamo avuto la sensazione che la sceneggiatura fosse fatta lì per lì, cosa che negli States è abbastanza frequente. Poi nella terza stagione e soprattutto con l’accordo che i creatori di Lost hanno concluso con la ABC, che prevede la realizzazione di altri 48 episodi , ci siamo resi conto che tutto seguiva un piano ben preciso.

Il rapporto con il padre è topico nella esistenza del personaggio di Locke. Che cosa ne pensa?

Terry O’Quinn - È una caratteristica che appartiene a tutti i personaggi di Lost, non solo a Locke. C'è in Jack, Kate e anche Hurley. È il filo conduttore della serie. Per quanto riguarda Locke questa storia credo si conclude con la terza serie. Non credo che sarà più un problema per lui.

Perché Locke vuole che i losties rimangano sull’isola? Cosa lo spinge a voler restare oltre al fatto di non poter più camminare?

Terry O’Quinn- Locke non vuole assolutamente modificare gli equilibri che ci sono sull’isola e crede che tutti siano importanti per questo. Inoltre non vuole andarsene fino a quando non avrà ottenuto le risposte.

Qual è il rapporto con i vostri personaggi? John Locke crede nel destino. È un uomo di fede. Hurley è ossessionato dalla sfortuna.

Terry O’Quinn- Mi piace molto il mio personaggio, la sua curiosità, il suo bisogno di avere risposte ai misteri dell'isola. Per quanto mi riguarda, la parte che preferisco è quella prim a di arrivare sull'isola tuttavia credo nel destino. Credo che le persone che incontriamo siano lì per una ragione. Soprattutto da quando recito in questa serie.

Jorge Garcia - Io non credo nella sfortuna come Hurley. La vita è fatta di ostacoli e dell'impegno che usiamo per superarli. E' tutta una questione di forza di volontà.

Collaborate in qualche modo con gli sceneggiatori per delineare i personaggi?

Jorge Garcia - Non parlo mai del personaggio con loro. Anche perchè loro sono a Los Angeles e noi alle Hawai. Ci arriva la sceneggiatura e giriamo. La maniera in cui recito ed esprimo le emozioni influenza il personaggio. Infatti per questo gli sceneggiatori hanno reso più drammatico il personaggio, dandogli una passato più doloroso.

Come attori qual è la difficoltà più grande che trovate nei personaggi?

Terry O’Quinn - Correre nella giungla(ride ndr). Ogni volta che mi arriva la sceneggiatura e leggo Locke corre velocemente nella giungla è una tragedia. Va bene una volta, ma poi non posso più assicurare di correre veloce.

Come fate a entrare bene nei personaggi se il copione vi arriva una settimana prima?

Jorge Garcia - Abbiamo fatto una scelta di vita e come attori e dobbiamo accettarla.

Terry O’Quinn - Forse è meglio che non arrivino subito così la recitazione è spontanea,senza starci a pensare su troppo. Come per tutte le cose si recita senza avere la sicurezza del proprio futuro.

Negli Stati Uniti c’è stato un calo di ascolti. Pensate che il pubblico se ne sia andato per la mancanza di risposte della serie?

Terry O’Quinn - È possibile. Ma è un problema che riguarda molte produzioni televisive da noi. Gli sceneggiatori devono tener conto dell'interesse commerciale delle reti televisive, che vogliono quanti più episodi possibile selo show ha grande successo. È il businness. Quindi i tempi si dilatano e pure le risposte. Gli autori di Lost hanno voluto rischiare e sapevano di poter fallire. Ma sicuramenteil pubblico avrà tutte le risposte alla fine. Non preoccupatevi.

Jorge Garcia - Considerate il fatto che il pubblico di Lost è molto appassionato quindi più critico.

Quale personaggio caccereste fuori dall’isola?

Terry O’Quinn - Queste domande non si fanno(ride ndr). Ma pensandoci bene manderei via Jack o Sawyer. Renderebbe più “disponibile” Kate.

Come avete reagito quando vi hanno comunicato che la serie sarebbe durata altre tre stagioni?

Terry O’Quinn - Sono felice. Il pubblico avrà le risposte. È un nostro dovere. Alla fine rimarrò senza lavoro ma Lost mi ha aperto molte possibilità lavorative.

Jorge Garcia - Anche io ne sono felice, penso fosse necessario per la storia stabilire una fine.

Avete delle serie vostre preferite,che seguite?

Terry O’Quinn - Veramente non guardo molto la televisione. Mi piace lo sport, ma se proprio devo scegliere direi Deadwood(grande Terry ndr). Mi è piaciuto molto.

Jorge Garcia - Io invece guardo molte serie. Tra le mie preferite ci ono “Studio 60 on the Sunset Strip”, ma non so se è mai stato trasmesso in Italia. Poi “Battlestar Galactica” e “I Simpson”.

Se aveste avuto la possibilità di scegliere il personaggio di Lost,chi avreste voluto interpretare?

Jorge Garcia - John Locke e Benjamin Linus.

Terry O’Quinn - Sicuramente Hurley o Sawyer. Hanno le battute migliori.

Avete mai visto una fiction italiana?

Terry O’Quinn - Purtroppo negli Stati Uniti non trasmettono fiction italiane (e meno male ndr). C’è il problema della lingua. So però che Jack Bender ha tenuto un seminario con giovani sceneggiatori italiani. Mi piacerebbe che questo portasse a fare qualcosa per conoscere meglio la produzione televisiva italiana.

Jorge Garcia - Non ho visto prodotti televisivi italiani, ma mi piacebbe molto. Amo le serie straniere e comprare DVD che posso vedere a casa. Lo faccio spesso.

a cura di Gianluigi Perrone

martedì 26 giugno 2007

AUDIO INTERVISTA A ELI ROTH E EDWIGE FENECH




Vi proponiamo la conferenza stampa tenutasi poco più di una settimana fa a Roma dove Eli Roth e Edwige Fenech hanno presentato Hostel 2. Come sentirete le domande fatte non brillavano per sagacia ma questo non ha impedito a eli di esprimere il suo amore per il cinema italiano e per Edwige. Naturalmente l'audio di Eli è prima in inglese e poi tradotto in italiano.



Quali sono i film della Fenech che le piacciono talmente da volerla a tutti i costi nel suo film?








Come l'ha convinta Eli a tornare a recitare dopo 15 anni?







Quale sarebbe,se c'è,la componente politica in Hostel 2?


(SENTITE QUESTA!)Ci sono due attori di Desperate Housewives nel film e uno di loro vorrebbe uccidere la moglie. C'è qualche riferimento?



Tarantino ha detto che il cinema italiano fa schifo e invece di fargli l'applauso gli hanno dato addosso. Ma sa se lui ha visto alcuni dei suoi lavori come produttrice?



Tu Eli che ne pensi a riguardo?

domenica 24 giugno 2007

INTERVISTA CON DAMON LINDELOF - SECONDA PARTE


Nello show ci sono molte scene comiche,la gente ride spesso. Come bilanciate gli elementi comici dello con l'atmosfera cupa che si respira?

Credo che come scrittore la maggiore abilità che uno deve avere è tirar fuori i diversi materiali comuni al pubblico. Quello che è idoneo per loro e spesso mi sento contento perchè quello che voglio è proprio quello che sento e penso vada bene per tutti. Però spesso dico "è bello per me ma non funziona". Non credo che lo show abbia un intento educativo,non mi sento come un dio. Ci sono due azioni precise:avventure basate in modo che mi fanno tornare sul personaggio e momenti nello show in cui lo storytelling è tipo Spielberg o Lucas in momenti in cui Iindiana Jones e il Tempio Maledetto quando si trova tra nemici che arrivano da tutte le parti la musica si ferma e lui dice "shit!" e il pubblico ride e tu dici "ok non era così ridicolo",perchè era un momento di rilassamento. Ho bisogno che un momento prima che Kate entri nella botola lei dice a John "pensi sia una buona idea?" e lui dice "nonon credo proprio". C'è così tanta tensione da smaltire da parte del pubblico e lo show cerca di essere un'orchesta in cui dobbiamo suonare uno strumento alla volta. A volte è la batteria,altre il violino. Ogni settimana dobbiamo comporre lo storytelling proprio come fa Micheal Giacchino che compone lo score per Lost. La musica in Lost è veramente cinematografica. Lui è un genio e si tratta solo di sare l'idea delle cose che stanno per succedere,dicendoti come sentirti epico,felice,drammatico o metterti sulle spine. Quello di cui parliamo nel programma non è la fede o credere nei miracoli. Tu puoi prenderli a ridere ed è ok . La scrittura è solo un ottavo di quello che serve per portare avanti tutto lo show.


Che film vedevi all'Università?Che tipo di materiale ti interessava come scrittore?

Alla New York University,dove sono andato,era molto impopolare essere interessati al cinema mainstream e questa cosa succede di nuovo ora,tutti detestano il cinema commerciale. Io ho frequentto nel 91-92-93 ed era molto stimolante vivere a New York perchè il cinema indipendente con cui voi in Europa avete convissuto per tutta la vita stava arrivando negli States e allo stesso momento quando vedevo pellicole d'essai di Fellini, Orson Welles e i primi indipendenti americani come Martin Scorsese che nella NYU aveva avuto i suoi primi fans con Chi sta bussando alla mia porta,Alice non abita più qui,Mean Streets e anche Spike Lee che aveva frequentato la NYU. Fa la cosa giusta ,Lola Darling questi film erano eccitanti ed allo stesso tempo nuovi film uscivano nel '91 come Le Iene. Sono andato a vedere quel film con tutti i compagni di università e mi cambiò come storyteller,mi colpì molto anche in Pulp Fiction la maniera in cui Tarantino decise di raccontare la storia. Queste sono influenze che ha preso dal cinema giapponese in alcuni gradi dello storytelling. L'idea di fare Lost in una linea temporale non continua,quando noi mostriamo la prima immagine di un uomo che apre l'occhio dopo l'incidente aereo, significa che quello è il punto medio dello show. Quando tutto sarà finito,quando Lost finirà da ora ad allora capirete che quello era la parte centrale. Se vedrete dall'inizio ogni episodio torna indietro e avanti allo stesso tempo e lo show si muove invece verso questo punto. Per cui quando tutto sarà tornato indietro si spera che tutto avrà un senso come avviene ne Le Iene. Mr Orange nel flashback viene sparato non si sa da chi,non si sa perchè,non si sa che relazione c'è con l'uomo che guida la macchina .
Molti fan ci biasimano con la storia "non mi date risposte" e questo è abbasatnza frustrante. E' eccitante per me perchè se io leggo un buon libro voglio sempre leggere il capitolo successivo subito e quando arrivo alla fine comincio a essere molto triste,comincio a dire "oh no,sta per finire" per cui posso immaginare quanto può essere bastardo uno che dice ho scritto il tuo capitolo ma te lo do una volta a settimana e devi aspettare e non ti posso dire quando finirà. Deve essere frustrante ma questa è televisione.

Qual è lo show televisivo che più ti ha colpito fino ad ora?

Twin Peaks!(secco!ndr). E' uno show che ho amato e ancora amo. Il caso di David Lynch e Mark Frost crearono Twin Peaks è questo: la ABC disse "vogliamo che scrivete un film per la televisione per noi" e loro la scrissero e ci misero un mistero dentro "chi ha ucciso Laura Palmer" e alla fine del film si risolveva il mistero,a uccidere Laura Palmer era stato il padre e la ABC lo lesse e disse,"questo è talmente buono che vogliamo serializzarlo e cambiare la fine per cui non rivelatela e noi ne faremo una serie televisiva". Loro dissero "come lo facciamo?" e loro gli risposero che gli davano più soldi e che potevano raccontare la storia in sei episodi invece che in uno. Così il film uscì e fu un successo incredibile e la ABC disse "va bene,non 6 episodi ma 18 episodi".E loro dissero "ma noi volevamo rivelare chi era l'assassino alla fine del sesto episodio" e non sappiamo come arrivare a 18 episodi. E' come se io volessi disegnare una macchina,allora la preparo,la rendo bella,con un bel design,vedo come renderla potente,tutto quanto e poi la porto al produttore fiammante,bella,splendente che mi dice "è bellissima! Posso usarla come una barca?dobbiamo andare nell'acqua!"(ride ndr)"Ma non è quello che mi avete chiesto di fare!". E' come quello che succede in Lost per noi che disegniamo serie televisive. E' la stessa cosa successa con X-files. La gente dice "non se ne può più di X-files". Lo hanno prolungato per 9 stagioni. Chris Carter voleva finirlo dopo 4 stagioni,farne un film e finire tutto,svelare tutti i misteri. Chi produceva lo show disse "no tu puoi lasciare lo show ma noi continuiamo perchè..questi sono affari!" Noi negli Stati Uniti siamo nel businness degli show televisivi di successo e quello che fallisce è accettato dallo stesso che produce quello che ha successo. Quindi noi dobbiamo essere uomini d'affari e artisti allo stesso tempo perchè non facciamo programmi di culto ma programmi mainstream,oddio il segreto...e che rimanga in questa stanza...è che noi stiamo facendo una serie cult(ride ndr)...insomma,in qualche modo dobbiamo tirare avanti.


Quando avete iniziato Lost quante stagioni avete previsto?


Dunque,lo show è stato inizialmente "disegnato" per durare 4 anni. La versione vecchia dello show era concepita per durare tra gli 80 e i 90 episodi. Il piano originale era 88 episodi perchè è in quel numero che si racchiude la storia che noi vogliamo raccontare. Quindi era disegnato per durare in questa maniera ma non credo che il programma finirà in questo modo . Il modo più probabile per finire lo show alla fine dei 4 anni è lasciare gli avvenimenti aperti per un nuovo programma. Può ambientarsi su una nuova isola con nuova gente. Non credo che avrei nulla a che fare con quello show(ride ndr).


Woody Allen ha detto "la parola show businness è meta show e meta businness. Altrimenti sarebbe showshow o businnes businness. Qual è il tuo rapporto con lo show businness?

Noi saremo felici finchè ci sarà permesso di fare lo show show. Il businness arriverà quando arriveremo alla fine della storia che vogliamo raccontare ma ci stanno dando libertà artistica per fare quello che vogliamo fare. Ci sono state discussioni sulle scelte creative che ci volevamo mettere. La più famosa è che volevamo fa morire Jack alla fine del primo episodio,ucciso dal mostro. Quel tizio appeso ad un albero doveva essere Jack,questo è il ruolo per cui abbiamo scelto Matthew Fox. Ci hanno detto "no,è un brutta idea. Tutte le donne ameranno il dottore. E' bello,è bravo,è buono,non possiamo darlo in pasto al mostro!"e JJ disse "No!è il mio Psycho!(ride ndr)lui muore e sarà scioccante!La gente rimarrà scioccata!"e loro "sì rimarrà scioccata e poi spegnerà la televisione"(ride ndr) allora non abbiamo trovato un compromesso e abbiamo seguito il loro consiglio, ci siamo detti "sai cosa,è il momento in cui la gente si affeziona alla storia che volete raccontare" e sapete una cosa?Avevano ragione. Non dovevamo uccidere Jack. Se avessimo resistito e avessimo ucciso Jack forse la gente avrebbe abbandonato lo show e noi non saremmo arrivati ad adesso.

JJ Abrams dice che quando dirige non permette alla produzione di mettere voce alle scelte che fa...

In televisione, non so da voi,gli spot devono essere un tot nello stesso anno ,ogni volta che lo schermo diventa nero. E' un lavoro duro fare in modo che quello che succede subito prima sia immediatamente competitivo. Noi negli States li chiamiamo terremoti. Noi ne dobbiamo fare sei per ogni episodio uno alla fine del teaser,subito dopo l'inizio del programma e uno bello grosso alla fine dell'episodio,così la gente vuole aspettare una settimana per tornare a vedere il programma. A volte finisce senza un cliffanger perchè la gente ha bisogno di un break. "Se non vieni con quello buono non vieni neanche con quello brutto,non vieni e basta". La storia deve essere sorprendente o con un grande twist ma cerchiamo di avere un inizio e una fine molto drammatica .La fine di questo episodio(2x01 ndr) è il momento in cui scopriamo quello che voleva essere Jack,che aveva un matrimonio in ballo ,la donna ha avuto un brutto incidente ed è impossibile da guarire,lui le promette di farlo,si pente della promessa,lui incontra un uomo e l'uomo gli dice" ascolta non dartene una colpa è più di quanto puoi fare", Jack gli crede e in qualche modo la donna sta bene. Questa è la storia dell'episodio,la storia sull'isola continua e non finisce mai ma alla fine di questo episodio lo stesso uomo che ha incontrato adesso è lì nella botola, non sappiamo perchè,non sappiamo come si possano essere reincontrati e questo è l'episodio,è la storia che abbiamo raccontato,il capitolo continua . Per avere questo grande impatto devi sapere tutto quello che ha preceduto e tutto ciò che succederà lo saprete nella stagione successiva.

Ci sono delle voci sul tuo futuro...


La storia e i personaggi nel tempo diventano mitologici è una parola che diciamo spesso in Lost. Mitologia. Camminavo per Roma,è la mia prima volta che vengo qui,e io non ho mai visto una città così piena di storia,di mitologia. Ieri io e mia moglie siamo stati ai musei vaticani e vedi statue di divinità mitologiche e tu vedi le stesse divinità in Kirk o Spock o Locke,la stessa idea della stessa storia che sopravvive nel tempo. Se pensi che Star Trek fu uno show televisivo di grande insuccesso all'epoca durato 3 anni e poi cancellato e per rimanerci ha combattuto e poi nel tempo è diventato un fenomeno. Twin peaks sono stati solo 18 episodi ma sembrano molti di più perchè la cultura che ha creato intorno è grande. Cos'è che ha reso Star Trek mitico?Cosa c'è in quella storia?C'è avventura e l'ispirazione, il credere in noi stessi che c'è dell'altro lì fuori. Io penso che l'uomo cerchi di relazionarsi con dio ,questa gente sta facendo qualcosa riguardo questo,se tu sali una nave e vai a cercare da dove veniamo ,che cosa vuol dire tutto,qual è il senso della vita questo sarà eccitante per te,oltre all'ispirazione lo show diventa molto più riguardaqnte ad altre cose.Quello che c'era a quei tempi,la guerra fredda con la Russia ,c'era una donna di colore nell'enterprise un asiatico un vulcaniano un russo così tutte queste persone insieme erano una idealizzazione di Gene Roddenberry del futuro che aveva una ispirazione new age . Sì c'è qualcosa che stiamo preparando che va oltre quello di cui parla lo show,è una cosa molto interessante per JJ e me. Oltre agli impegni con Alias di cui ha scritto un sacco di episodi e Mission Inmpossible,c'è un progetto in cui io sarò probabilmente produttore. Abbiamo molte idee eccitanti riguardo a tornare indietro a quello che può essere lo show originale,usare i personaggi originali.Su Kirk e Spok.Vedere capitoli della loro vita proprio come facciamo nei flashback di Lost .Come si erano incontrati Kirk e Spok,quali erano i loro piani,da dove vengono,cosa vogliono. Rispettare i personaggi e raccontare la storia di nuovo perchè la gente che ha visto la storia tante e tante volte potrebbe esserne interessata.



In Lost c'è un'aereo che cade,siete stati influenzati dagli avvenimenti dell'11 Settembre?

Tutti gli scrittori dello show,gli attori dello show,i registi dello show sono influenzati da quello che succede nel mondo. Noi in America siamo necessariamente influenzati dall'11 settembre e da quello che succede in Iraq adesso. Comunque la pensiate,gli americani sono molto dispiaciuti di essere coinvolti così tanto in questa faccenda. Quando abbiamo iniziato a scrivere il pilot si stava già parlando di invadere l'iraq. Noi abbiamo detto che sarebbe stato interessante avere un personaggio iraqueno nello show a quel tempo,ci è stato detto che come americani sarà dentro e fuori sei mesi,un anno massimo,poi abbiamo continuato con l'idea e Sayid ed è ancora sull'isola 3 anni dopo.Chissà quanto ci ci raduneremo tra dieci anni e si dirà lo show era forte, questo è quello che succedeva allora,questo è quello che succedeva prima che gli Stati Uniti invadessero l'iraq ed sono ancora lì. L'idea di inizare lo show con un incidente aereo è nata due anni prima dell'11 settembre. Io e JJ abbiamo parlato a lungo del fatto che un incidente è molto diverso da un attacco terroristico ,questa è una cosa di cui abbiamo tutti paura quando voliamo e il programma e lo show parla di paura,tutti hanno paura di qualcosa in Lost ma in questo momento hanno tutti paura della stessa cosa,hanno realizzato che qualcuno ha preso degli estranei e gli ha messi in uno scenario come se fossero uno solo,questo è il succo dello show. Noi scriviamo dialoghi per un gruppo di persone che vivono insieme,è un'idea di comunità. Lo show adesso parla di speranza perchè nessuna persona ha successo s. Jack pensa di essere un cattivo dottore perchè è onesto,lui dice " non c'è speranza devo essere onesto e ritirarmi". Quando la gente è disperata cerca la speranza anche se non c'è speranza .Jack impara la lezione che se hai speranza forse qualcosa accadrà,quindi torna sull'isola,parla al gruppo,è spaventato perchè gli Altri stanno arrivando ma dice che andrà tutto bene,sappiamo che non ci crede veramente ma sappiamo anche che qualcosa è cambiato in lui. L'idea è che lo show non parla di un incidente aereo ma di sopravvivere ad un incidente aereo e questo è vero perchè specialmente in America molta gente ha bisogno di speranza. La vita di ogni giorno è relamente deprimente e è difficile trovare speranza per come vanno le cose. Dopo l'11 settembre vogliono trovare speranza.


Lost è diventata una serie cult con milioni di estimatori che fanno ipotesi bizzarre. Ti capita mai di leggere cose che ti fanno ridere,ti stupiscono o di a cui non avevate mai pensato?

C'è gente che legge metafore nello show . Vi faccio un esempio. C'è questo personaggio che si chiama Desmond. Lo abbiamo chiamato David Hume,come il filosofo ma non riveliamo il suo cognome perchè è un segreto. E' più avanti nella serie. Quando è andato in onda qualcuno ha detto che si chiama Desmond perchè indica Demòn in francese,l'altromondo quindi penso che questo uomo stia viaggiano per realtà parallele e io ho detto" interessante!forse è così!" perchè pensano che il nome che diamo è un easter egg che noi mettiamo tutti intorno allo show. Se la gente cerca segreti a volte li trova dove non li hai nascosti e qui è così perchè chi può dire che un segreto non sia stato messo da qualcun altro diverso da me e io magari dico che non è nello show. Le forse che si combinano per farti vedere qualcosa che...sai,tu vedi 100.000 persone alla finestra che vedono la madonna e tu dici "è un evento naturale o un miracolo,chi lo sa" ma a quei 100.000 non importa,può essere un riflesso della luce che guardano in una maniera specifica quella mattina. Logicamente immaginano la vergine maria perchè è un'immagine conosciuta in tutto il mondo e quindi è una coincidenza ma io posso credere di non crederci e decidere che è un miracolo e per quella gente è un miracolo.


Cosa succederà quando non avrai più il copyright di Lost,quello che hai scritto non ti apparterrà più .La gente farà gli incontri come fanno per il Rocky Horror Picture Show secondo te?

Ripeto,lo show che scrivo è diverso dallo show che voi vedete. Forse lo show che vedete è meglio perchè è il tuo punto di vista. In qualsiasi modo lo interpreti non è la mia interpretazione dal punto di vista dello scrittore. Molte spesso nella scuola di cinema veniva qualcuno di famoso e con alcuni studenti andavamo agli incontri e chiedavamo domande tipo "tu intendevi...era nelle tue intenzioni dire questo" loro dicevano "No" ed è molto frustrante tanto che non le chiedi più certe cose. Perchè a volte è meglio non sapere perchè questo ti dice che hai seguito male quell'influenza. E' molto più divertente sapere che hai ragione .

Che qualità consideri indispensabile per uno scrittore?


Credo l'essere reale. Molto spesso io come scrittore divento veramente ridondante e a volte mi rendo conto che quello non è la cosa che uno direbbe veramente. Per esempio Hurley e Sara dicono "Jack perchè vai giù per quelle scale,perchè lo fai?" e nella prima stesura dice "non so perchè lo faccio,forse lo faccio perchè ho paura,forse perchè voglio provare a mio padre e si sbagliava su di me,forse lo faccio perchè voglio fare un esercizio ma più di tutto lo faccio perchè sono intenso" e lu lo guarderesti dicendo "eeeehhhh ha detto che è intenso!". Io penso questo non sia lo spirito di Lost ,alla gente non piace che si parlino addoso ecco perchè con il programma ci si relaziona facilmente. Molto spesso la gente dice "com'è che non dice mai quello che gli è successo nel passato?". Io ho un passato,tu hai un passato e possiamo essere stati amici a lungo e da un momento all'altro tu mi dici " mia sorella è morta quando avevo 11 anni" e io posso dire "non sapevo veramente molto di te come chr è uscito fuori adesso?". Questa idea di onestà,di persone che possono fare a meno di dare grandi soliloqui. Negli States diciamo meno fai meglio è. A volte scrivo un lungo monologo da far dire a Locke e viene Terry O'Quinn e mi dice "ma devo veramente recitare tutto sto libro?" e io dico "eh sì,devi!"(ride ndr) lui si gira tossisce e dice "vieni Jack questo è molto meglio di qualsiasi altra cosa". In pratica fa di testa sua. Io sono lo scrittore nel processo. Solo l'inizio di un processo. Poi passa al regista,il direttore della fotografia,gli attori i montatori e poi viene fuori qualcosa .Di quello che intendo io rimane quanto è possibile.



Qualcuno ti ha rifiutato i lavori che hai scritto?Se uno ti dice che fa schifo che fai?

La butti via. Io ho buttato via un sacco di sceneggature terribili ,alcune delle quali le ho fatte leggere ai miei amici. A volte viene qualcuno e dice "leggi la mia sceneggiatura,è terribile" perchè si vergognano e non vogliono sembrare arroganti ma sono veramente spaventati e dici "se tu pensi sia terribile e io allora che dovrei dire?" o qualcuno viene "oh penso che forse così vada meglio e loro ci hanno messo la passione dentro. Io non direi di non appassionarsi mai a nulla ma a volte bisogna lasciar perdere,passare ad altro e tornarci in futuro ma la realtà è che la storia che vuoi raccontare nel momento in cui vuoi raccontarla forse ha bisogno di uno scrittore migliore. Io pensavo di essere un pessimo scrittore. Quando ho cominciato a scrivere sceneggiature di film ho scritto 11 sceneggiature che nessuno ha mai letto ma scrivendo sono migliorato ho realizzato i miei difetti e ho preso più confindenza e quello che penso che è giusto prendere decisioni,sapere qual è la tua visione e scriverla. Ascoltate quello che dice la gente,ma non troppo.

Prima hai parlato di rubare a degli autori. A chi hai rubato tu o meglio,secondo te a chi dovrebbe guardare uno scrittore per diventare tale?

Non credo ci sia una risposta a questa domanda. Uno studia quelli che rispetta personalmente. Non c'è un modo per diventare scrittori di successo a Hollywood. Ci sono buoni scrittori che hanno avuto successo e buoni scrittori che non hanno combinato molto. Se tu devi uno che scrive e a Hollywood gli danno milioni di dollari ti chiedi "come mai è siccesso questo?cosa ha fatto di buono?" Io ho fatto corsi per giovani filmaker su come scrivere una sceneggiatura mainstram ma allo stesso modo ho letto molto il libro con le conversazioni tra Hitchcock e Truffaud che sono state per me di grande ispirazione su come fare film e scrivere sceneggiature. E' uno dei miei libri preferiti perchè traspare il rispetto tra due registi che hanno fatto film molto diverse ma con lo stesso approccio. Per cui si possono citare tante influenze ma è personale. Se non ti piacciono i film mainstream non cercare di fare film mainstream se no puoi anche leggere libri a riguardo ma non farai qualcosa che piace alla gente.

Quali sono le regole di scrittura di Lost e con quanto anticipo le scrivete?

La regola principale è scrivere di personaggio in personaggio ,ogni settimana una persona ha la sua esperienza nella storia che noi stiamo raccontando,tutto è relazionabile a qualcuno e lo show è così grande che prende un bacino di personaggi molto largo. Una settimana parliamo di Charlie e Charlie è dipendente dall'eroina e raccontiamo come Charlie dalla ha preso la dipendenza dall' eroina. E' molto semplice. All'inizio avevamo molto più tempo ma dalla serie 3 siamo entrati nel grosso dello show e alla fine della seconda serie abbiamo avuto 6 settimane. Per scrivere un episodio ci mettiamo 3 giorni in genere. Iniziamo Lunedì e finiamo Mercoledì. Andiamo veramente molto veloci. Dobbiamo fare 24 episodi in 10 mesi.

Sergio Leone ebbe problemi con Once Upon a Time in america per via dei troppi flashback che si diceva il pubblico americano non apprezzasse. Adesso voi avete portato nella tv americana il flashback che è una cosa tutta cinematografica...

I flashback sono stata una reazione al voler uscire dall'isola. Abbiamo realizzato che la gente si sarebbe stancata a vedere sempre l'isola,spiaggia,giungla e quell'ambiente lì. La gente ai tempi di Once Upon a Time in America era meno preparata,noi dovevamo mostrare cosa era successo prima dell'incidente aereo quindi abbiamo avuto questa idea ma era un rischio ma questa idea è stata molto supportata dal network,anche per semplicità perchè noi siamo nella giungla ed è difficile produrre sempre scene in cui magari vediamo sempre Jack e Hurley che girano con una torcia nel buio mentre in genere si producono scene in cui si vedono due poliziotti,uno è dietro una scrivania a studiare il caso e l'altro in strada a rincorrere i criminali e quindi avevamo prprio un motivo pratico per mettere i flashback e questa è una cosa che abbiamo voluto fare assolutamente. Spesso i fan negli States ci chiedono se non avremo più flashback e la risposta è no perchè ora è parte dello show. Comunque rispetto a prima ora il pubblico è più sofisticato.

Che differenze ci sono tra la prima e le serie successive?


La prima serie e molto differente dalla seconda ma anche molto simile. la prima era molto come essere in una nuova situazione mentre ovviamente la cosa si evolve nella seconda,verranno introdotti nuovi personaggi e sarà più rigurdante l'esplorazione ed andare in profondo nell'isola. I personaggi ormai si conoscono bene,quindi è come un altro capitolo. E' sempre parte di Lost ma in una maniera diversa così come è successo per Star Wars. L'impero Colpisce Ancora è molto diverso da Star Wars perchè è più oscuro come film,ha una struttura diversa e questo ci ha ispirato.


Come sei convolto in Star Trek?

Sì sono coinvolto. Io e JJ stiamo pianificando e vogliamo fare in modo che sia grande. Per adesso abbiamo avuto solo una conversazione per cui non so dirvi quando si farà.

In quale paese vi ha stupito di più avere successo?

Non so esattamente come è andato in tutti i paesi del mondo ma anche solo negli Stati Uniti il successo ci riempie di orgoglio perchè facciamo un cult show e c'è tanta attenzione intorno che è una cosa complicata e devi tenere conto del pubblico. E' eccitante sapere che in Africa dell'ovest va molto bene o in Australia,perchè ci sono diverse culture nel mondo ed è tradotto molto bene ovunque,è uno dei programmi più di successo d'America ma non è girato in America,Jack e Kate sono americani ma altri personaggi no.Charlie è inglese,Sayid dall'iraq e Sun e Jin dallea Korea e quando abbiamo i flashback in korea tu vedi i sottotitoli ma quando parlano tra di loro non mettiamo perchè gli altri lì intorno non hanno sottotitoli . La cosa di rendere il cast internazionale è stata un'attrattiva dello show,invece di fare un cast completamente di Los Angeles(abbiamo intuito che Damon odia CSI ndr).

Avete detto che inizialmente il capo dei Losties era Kate. Quando avete cambiato il protagonista avete cambiato qualcosa dello show?

Due settimane prima dell'inizio delle riprese è stao cambiato il finale del primo episodio. Jack moriva nel modo in cui viene ritrovato Charlie e Kate,che lo trova,diventa la leader dei Losties. Inizialementenon era una fuggittiva,era separata dal marito. noi avevamo preso Matthew Fox prima di decidere questo. Forse la differenza sostanziale è che ci sarebbe stato un leader donna e non un leader uomo. jj aveva fatto la serie Alias in cui la protagonista era una donna e quindi era nel suo modo di pensare ma quando abbiamo deciso di far vivere Jack e l'abbiamo detto a Matthew Fox abbiamo anche deciso che avremmo fatto diventare più interessante il personaggio di Kate,se jack era il leader lei poteva essere un personaggio più oscuro.

La serie ha a che fare con la fede visto che ha molti personaggi cattolici?

Io sono ateo e mio padre è luterano però quando è morta mia madre io ho avuto bisogno di un senso spirituale e mi ha fatto sentire colpevole perchè per la prima volta dicevo "dio aiutami perchè non posso pensare non ci sia nulla dopo"...poi ho incontrato mia moglie e lei è cattolica. Abbiamo avuto tante discussioni ideologiche curiose,mia madre era ebrea,mio padre luterano e la domenica mi mandavano in chiesa per le scritture ma io non ci trovavo connessione. Ho fatto il mio viaggio interiore in passato e sono arrivato ad alcune conclusioni ma mi piacciono parti del cattolicesimo,il culto della fede di credere in qualcosa senza aver bisogno di prove.
Lo show ha un forte senso di religione molti pensano siano in purgatorio per una sorta di giusdizio e che sono colpevoli e sono sull'isola per espiare.

Cosa suggerisci per chi vuole fare lo sceneggiatore?

Scrivi molto,esercitati,chiuditi dentro e scrivi,cerca di non scrivere cose ovvie parla con la gente e chiedi le loro opinioni soprattutto gente con cui non sei d'accordo non con persone con cui non argomentano. Sopratttutto se accetti di argomentare non devi cercare una sfida perchè per scrivere hai bisogno di allenarti e uno dei modi migliori di allenarsi è trovare persone con opinioni diverse dalle tue e rispetti quel punto di vista.
Le conversazioni migliori le ho con gente a cui n piace lo show perchè cerco di capire cosa non gli piace non lo cambierei mai per loro ma mi interessa sapere perchè non gli piace. Spesso per un artista è difficile accettare critiche.

Volevo sapere che rapporto ha il libro Il Terzo Poliziotto che compare in un episodio con la serie. Qualcuno ha detto che ha la chiave di Lost. E' vero?

Ancora molta gente non ha visto la serie o letto il libro ma ci sono diverse chiavi dello show oltre ai libri che mostriamo La collina dei conigli,Il Terzo Poliziotto,The Arrivals.Sono citazioni letterarie che noi abbiamo messo nello show ma il finale de Il Terzo Poliziotto sta nell'idea che il protagonista è morto e altre cose che sono successe molte volte nella storia dello storytelling,questo non interessa al pubblico se tutti i nostri personaggi sono morti. Si tratta più di cosa succede nei fatti dell'idea di cui parlavamo prima. Non per essere metafisico ma cos'è la morte? Questa idea che cade l'aereo e loro si trovano su un'isola e Jack incontra Kate e lei vorrebbe dirgli che è una criminale. Non importerebbe più se sono tutti morti. Questo è un nuovo inizio per noi. In molti modi abbiamo fatto capire al pubblico che è vero ciò che succede. Loro non torneranno alle loro vite perchè se no lo show finisce e non sarebbe interessante,d'altronde il titolo dello show è Lost. La domanda che Charlie si fa alla fine del pilot dello show è "dove siamo" non dove siamo geograficamenre ma dove siamo,dove siamo nella vita,cosa faccio,cosa dovrei fare adesso, e penso non sarebbe giusto dire all'audience che sono tutti morti che non importa quindi tornando a bomba ho letto molti libri per Lost,uno importante è Lord of the Flies ma non ce n'è nessuno che possa esser la chiave dello show.

Ci sono molti esterni nella prima serie,rimarrà così o no?

La seconda serie per il 30% è girata nella botola e nella serie introdurremo un nuovo set.
Quindi vogliamo che ogni serie sembri differente come ci suono nuovi personaggi nuove situazioni nuovi misteri .Noi facciamo una serie in continuo cambiamento. Ora siamo qui e domani chissà dove,stiamo raccontando una storia e abbiamo queste condizioni. Se vedi CSI è bene o male sempre uguale. Come noi ci stancheremmo di fare le stesse cose si stancherebbe il pbblico a vedere sempre la gente intorno al fuoco e noi vogliamo cambiare e esplorare la realtà.

Prima ti chiedevi se Lost avesse ispirato qualcosa e nella serie a fumetti House of M della Marvel Spiderman assomiglia a Jack ed ha la personalità di Jack. Lo sapevi?

Sì lo sapevo. Lo scrittore della serie J. Michael Straczynski mi ha comunicato per email che stava prendendo qualcosa da Lost e io ne sono onorato da fan del fumetto quale sono.

Continuerà la lost experience?

Questa operazione è una idea commerciale molto simile a quando Orson Welles faceva credere che gli alieni stavano attaccando ,facevamo siti di compagnie che erano nello show e molta gente ci credeva. Ma noi dobbiamo managerare il brand di lost con molta attenzione e nascono talmente tante cose fatte dai fan che non si capisce cosa è fatto da noi e cosa da loro. E' divertente perchè diventa parte del tuo show anche se è confusionale per il pubblico che vuole sapere qual è ufficiale e quale no,però mi piace questa cosa che lo show è qualcosa che va oltre quello che c'è in tv.

Quanto sapevate di lost,cosa c'era di pronto nel momento del pilota?

Lo show adesso è come un bambino che impara le cose. Se vuoi che suoni il piano gli insegni a sunonare il piamo, se vuoi che impari l'italiano o l'inglese gli insegni quelle lingue ma non sai come il bambino le imparerà.
Conosciamo la nostra destinazione. Fai conto che dobbiamo andare da Roma a Firenze,ho una mappa ma non so che strada prenderò ,se pioverà,se passo prima da Venezia. La destinazione è la stessa ma lo show deve essere organico,noi prendiamo molte deviazioni e questo è frustrante per il pubblico come il fatto che la prima serie è finita con la botola saltata in aria e loro che ci guardavano dentro ma non potevamo dire che c'era un uomo dentro perche la seconda serie era su quell'uomo e su cosa faceva lì. Comunque sappiamo che saprete tutto sull'isola e sulla gente che c'è sopra. Qualcosa succederà. Forse questo è come dire "voglio che mio figlio vada ad Harward e diventi un avvocato ma non possiamo essere sicuri, dobbiamo essere organici e fare del nostro meglio per raccontare la storia che vogliamo raccontare.

Quando hai iniziato a scrivere hai avuto un mentore e vorresti essere mentore di qualcuno?

Ne ho avuti tanti. Per primi i miei insegnanti che mi hanno insegnato a scrivere bene. Un mentore è stato jj Abrams che all'inzio dello show mi ha insegnato le regole,un altro è stato Tim Kring con cui ho lavorato per 3 anni e ho imparato moltissime cose da lui. Adesso lui mi ha chiamato e sta facendo uno show su gente che ha strane abilità e adesso lui mi ha chiesto "hei, posso avere il tuo cervello per una mano sullo show?" Quando sei uno scrittore il tuo mentore può essere più giovane o vecchio di te magari tra 10 anni io lavorerò guardanod alla gente che viene su ho molto da imparare dalle prossime generazioni
sarebbe un onore essere un mentore per uno scrittore più giovane o più vecchio di me e non ho idea di cosa dire ma potrei relazionare le mie conoscenze con molti scrittori. Imparerebbero più dai miei errori che dai mei successi.

A che punto siete con le riprese e la scrittura della terza serie?

Non vi dirò nulla!!!(ride ndr).
Ci sono due tipi di persone che leggono il libri di mistero. Quelli che iniziano a leggere partendo dall'inizio e gli altri che vogliono arrivarci
Nessun modo è giusto o sbagliato . Per quello alla gente non dico mai se è giusto o sbagliato quello che mi dicono su Lost. Per nessuna ragione al mondo dirò mai cosa succederà o svelerò i segreti di Lost. La serie 3 sarà molto diversa dalla 2 ,ci saranno personaggi nuovi e scopriremo cose sconvolgenti sull'isola (avrei potuto dire le stesse cose per la serie 2 quindi niente)da 4 settimane stiamo lavorando allo stadio concettuale della serie 3,e nell'episodio 5 succede questo,nell'episodio 13 questo eccetera.


I personaggi sono tutti fuori dall'ordinario...

L'idea è che tutti sono straordinari .
Un personaggio è Hurley perchè non parla mai di sé stesso,forse si vergogna oppure Jack è il dottore,vogliono tutti che sia un eroe ma lui non vuol e perchè per motivi che sappiamo poi magari scopriremo che sono straordinari per altri motiviHurley è stato il personaggio simpatico per i primi episodi e poi abbiamo scoeperto che ha vinto alla lotteria.
Dovevamo fare dei personaggi complessi perchè lo show parla di redenzione.

Cosa ne pensi degli omaggi tributo dello spettatore al programma,tipo le fan fiction?

Per uno scrittore che scrive un programma il fatto che qualcuno dica" io sono ispirato da questo show,io voglio scrivere su questo personaggio" è un sogno. Lo show appartiene al pubblico dovete essere liberi di fare quello che volete e io li leggo spesso perchè li trovo interessanti e divertenti come una storia di Sawyer e Jack che sono innamorati l'uno dell'altro
Quindi l'idea dei fan che scrivono delle storie sul mondo di Lost è grande e io la incoraggio.

a cura di Gianluigi Perrone

sabato 2 giugno 2007

INTERVISTA CON DAMON LINDELOF,CREATORE DI LOST

Alla presentazione della seconda stagione di Lost,Damon Lindelof ha fatto un lungo incontro con la comunità di Lost Addicted,raccontando i segreti di Lost e di uno sceneggiatore di talento. Vi proponiamo la prima parte ed a breve anche la seconda.

Lost rappresenta una summa di influenze letterarie,culturali e cinematografiche veramente ampia.In qualche modo Lost è una maniera di fare cinema in televisione.Come ricordi l'inizio di questa esperienza?

L'inizio vero di Lost è stato quando il produttore esecutivo televisivo Lloyd Braun,che poi diventato presidente della ABC rimanendolo per molto tempo,aveva intenzione di sfruttare grandi idee per la ABC e produrre nuove serie tv. Quando vide il film Cast Away con Tom Hanks pensò che fosse un'ottima idea farne una serie tv ma tutti alla ABC gli risero in faccia perchè non pensavano si potesse adattare ad una serie. Dopotutto chi è che vuole vedere per settimane uno che accende il fuoco o rompe i cocchi in tv(ride ndr)?L'idea di Lloyd era diversa. Avere più persone,un gruppo di persone,che precipita con un aereo,una situazione più drammatica,e per un anno ha cercato di convincere la gente che era una buona idea anche se nessuno era d'accordo. Allorapreparò uno script e lo mandò a Aaron Sperling,famosissimo produttore televisivo...ha fatto Beverly Hills,Melrose Place,e veramente tantissimi altri...e lui apprezzò lo script e andò da JJ Abrams che allora lavorava ad Alias per la ABC,di cui sono un grande fan,e disse "JJ voglio preparare un programma e mi devi aiutare". Perchè nessuno vuole vedere un gruppo di gente su un'isola e JJ infatti disse che era un'idea terribile per un show televisivo,forse un film,forse sei episodi,a dir tanto una stagione ma non uno show televisivo. Inoltre disse che era troppo occupato con Alias e altri progetti per cui "grazie ma non posso". Lloyd gli disse che,se poteva aiutarlo a realizzare la cosa in qualche modo,gli sarebbe stato molto grato e JJ disse "ok parlerò con qualcuno". Io da sette anni ero fan di JJ e una mia amica lavorava alla ABC per altro e mi contattò per dirmi che Loyd Braun voleva fare una serie tv su un incidente aereo e dei tizi su un'isola .Io dissi "è un'idea terribile!Nessuno vorrà vederla oltre il primo episodio"e la mia amico rispose "JJ ha detto la stessa cosa" e io "JJ???"(ride ndr)e mi disse se volevamo incontrarci e parlare di che idea orribile fosse e io accettai...questo di venerdì...così poi lei mi richiamò e quel lunedì ci incontrammo e rimanemmo a lungo a parlare della cosa e io ci avevo pensato un bel pò su questa idea e pensavo che forse se fossero state molte persone e tutte molto misteriose e se metà dello show fosse stato prima dell'incidente aereo e metà dopo l'incidente sull'isola forse era possibile tirarci fuori qualcosa di buono. E se fossimo stati capaci di rendere tutto così misterioso sarebbe stato tutto più intrigante e andai da JJ con tutte queste idee in testa e quando cominciammo a parlarne seriamente e mi resi conto che eravamo sulla stessa lunghezza d'onda e sorridevamo perchè l'idea cominciava a formarsi. Vedevo che era d'accordo sulle mie idee e io proposi di aprire su un uomo e non sull'incidente aereo,aprendo su un uomo avremmo detto agli spettatori che era tutto sulle persone che sono sull'isola e ogni settimana ci saremmo occupati di uno di loro,volevamo dare l'sperienza dello show attraverso di loro come l'episodio visto. Il primo episodio della seconda serie si apre con Jack,e noi andiamo nella botola con lui,così come è successo nel primo episodio della prima serie con l'incidente aereo. Lui è un personaggio misterioso perchè è un dottore ma non sappiamo molto perchè non ne vuole parlare e dopo che noi abbiamo accettato questa idea abbiamo cominciato a parlare di cosa fosse l'isola e abbiamo uscito tante,tante,tante idee di cosa era,dove era,come funzionava,chi c'era prima e che cosa le persone sull'aereoplano ci facevano lì. E da quel lunedì pomeriggio per 11 settimane noi abbiamo preparato un pilot per due ore,abbiamo scritto o abbiamo fatto il cast,siamo scappati come dei pazzi da una parte all'altra degli Stati Uniti e lo abbiamo girato in poche settimane. Questo era il tempo che avevamo e questo è il tempo che abbiamo utilizzato. Non c'era molto tempo per pensare,non c'era quasi tempo per infilarsi i pantaloni! Comunque il doppiaggio italiano è fantastico!Mi aspetto da un momento all'altro che esca qualcuno adesso e si metta a doppiare me(ride ndr)

Quando hai iniziato a scrivere e cosa vedevi da ragazzo che ti ha fatto scattare la passione per la scrittura?

Da quando mi ricordo ho sempre voluto essere uno scrittore.E mio padre era un grande appassionato di film e in particolare film di Orson Welles e quando ero molto piccolo mi portava al vedere film a New York city e a quel tempo,parliamo dei tardi anni 70,cominciavano a uscire i vari Star Wars Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo,Lo Squalo,ecco forse perchè Lost è così dark e io ho visto questi film 15,16,17 volte e io divenni un grande fan di storie d'avventura ma anche di cartoni e da allora ho voluto diventare uno che racconta storie. Guardavo anche molta televisione quand'ero piccolo,probabilmente non erano dei capolavori ma ricordo che amavo L'Incredibile Hulk,Hazzard,Miami Vice. Era tutto fantastico e divertente ma io credo che grandi film e grande televisione sono fatti da grandi personaggi e,per rispondere alla gente riguardo alla mia scrittura,perchè con la televisione mi trovo bene perchè tu puoi sviluppare i personaggi:noi in 49 ore di Lost che abbiamo fatto,in 2 anni,i personaggi sono andati incredibilmente oltre mentre in un film hai solo due ore e i tuoi personaggi devono evolversi velocemente,invece in tv puoi andare sempre più a fondo soprattutto in uno show come questo. In questo episodio sappiamo già che a Jack non succederà nulla di grave ma l'effetto drammatico è dato dal fatto che non sappiamo perchè non vuole entrare nella botola e questo perchè ha paura di credere,e questo perchè quando crescevo,vedevo la gente e mi chiedevo perchè i personaggi facessero determinate cose e la televisione si è evoluta in questo senso.

Nella tua autobiografia dici che forse hai visto troppa tv. E i tuoi che ti dicevano?E visto che prima guardati troppa tv e adesso che la fai che ne pensi?

Mio padre non diceva nulla. Mia madre diceva due ore al giorno e allora per avere due ore in più mi svegliavo presto la mattina mentre loro ancora dormivano e poi tornavo a letto e quando ero di nuovo sveglio dicevo "ok,mamma,ora mi toccano 2 ore!".Imbrogliavo per vedere più tv possibile!

Che film di Welles ti ricordi di aver visto con tuo padre?

Quello preferito di mio padre,dopo Quarto Potere,era L'Infernale Quinlan che io ho visto molte volte.L'Orgoglio degli Amberson era anche un film stupendo.Un'altro che aveva cercato per molto tempo era Mr Arkadin Rapporto confidenziale,che è stato recentemente restaurato. Credo che quello che piaceva a mio padre di Orson Wells era che fosse uno showman ma anche un genio. La sola idea de La Guerra dei Mondi,superando la linea di quello che è vero e quello che è fiction,permettendo al tuo pubblico immedesimarsi negli eventi è geniale. Se vedi,un film come Quarto Potere è arrivato per primo a determinate conclusioni. Tu hai la possibilità di vedere un film in un modo che senti essere quello che è nel mondoreale,anche se sai che è solo fiction. Nel modo di raccontare le storie che piace a me è un misto di fantasia e realtà e a Orson Welles piaceva molto apparire come un imbroglione o un truffatore e Sawyer è basato molto su Orson Welles è stata una grande ispirazione per come era,per la persona che era stato.

Secondo te c'è connessione nel fatto che Welles ti ha influenzato e la commistione tra realtà e fiction che c'è in Lost?

Sì,ti dirò che è errato pensare che Lost sia interamente un prodotto mio o di JJ perchè sono coinvolte tantissime persone. Un giorno un'idea viene dai produttori che vogliono determinate cose. A volte da Jack Bender che ha diretto molti episodi,forse un terzo. E' un lavoro di molte molte persone. Ed è probabile che Orson Welles sia venuto fuori da delle influenze che abbiamo in comune. Io ho studiato cinema a New York e ho visto un sacco di film stupendi e tante volte creo da me,ma la maggior parte delle volte rubo le idee e lo dico con orgoglio perchè penso che qualcuno abbia fatto qualcosa bene. Per me la cosa più eccitante è se un giorno uno rubasse da Lost perchè io ho rubato da così tanti posti,ci sono talmente tante storie e talmente tanti modi per raccontarle E' lì che vedi il tuo risultato,combinare diversi elementi e la gente li vede e lo definisce un prodotto di fantascienza,altri lo vedono e lo trovano un prodotto di avventura e altri una cosa basata sui personaggi ed è tutte queste cose insieme! E si spera che lo spettatore riesca a trovare il proprio modo per interpretarlo.

Una caratteristica della tua generazione è andare oltre le categorie e inventare qualcosa di nuovo che è tutto e che non è niente...

Sì,l'idea del genere è per facilitare alla gente la possibilità di trovare qualcosa. In tv specialmente. Questa è una serie medica,questa è una serie poliziesca,questa è una sit-com...Quello che possiamo dire noi è che non sappiamo esattamente spiegare cos'è,devi solo guardarlo. Noi raccontiamo le storie in ordine diverso. Quello che succede nel passato e nel presente. E' molto confuso. Gli spettaotri devono essere pazienti.In un episodio vedi il computer ma non sai che vuol dire,qual'è il punto di contatto ma sai,spero se avete fiducia in noi,che più avanti vai e più misteri scoprirai ma molte volte in televisione vogliono che tutto avvenga subito in modo che il pubblico sia soddisfatto nel giro di un'ora come in CSI in cui c'è un morto all'inizio e alla fine sai chi è stato..E' molto soddisfacente puoi perderti un paio di episodi di CSI e poi andare e tutto torna come prima. Lost è come un libro. E' scritto capitolo dopo capitolo e non puoi iniziare un libro cominciando a leggere dal capitolo 15. Questa serializzazione è stata molto voluta da me e JJ ed è molto simile a quella dei fumetti che è molto popolare e,ancora dall'esperienza avuta con mio padre dei serial come Rocketman ,the Lone Ranger che erano lunghi nove minuti ,corti che erano girati in maniera drammatica in modo che richiedesse di tornare a vedere il seguito e noi eravamo grandi fan di questo tipo di prodotto e abbiamo voluto riprodurlo.

Riguardo a questa serialità,abbiamo un nuovo tipo di show televisivi che usano questa divisione in capitoli.Six Feet Under,Nip/Tuck,Desperate Housewives...

Il pubblico è diventato molto intelligente.Se guardi CSI o ER puoi facilemente immaginare cosa sta per succedere.Questo tipo di maniera di raccontare punta ad avere questo responso. Rendi il mistero duro da comprendere ma lorendi comunque comprensibile subito. Quello che facciamo noi è un ritorno al modo di raccontare tradizionale di gente raccolta intorno al fuoco e uno di loro raconta una storia. Questa è l'idea di "comunità" per Lost
Mercoledi sera negli Stati Uniti,non so quando in Italia,tu guardi il programma e quando è finito tu devi chiamare il tuo amico o andare su internet e metterti a parlare di cos' è successo o di cosa succederà. Perchè il programma incontra e non divide.Penso che il pubblico di lost sia probabilmente più unito di noi. Allora noi gli diamo il programma.Noi sappiamo in che direzione stiamo andando ma molte idee creative prese dal pubblico riempiono tante delle cose a cui non ero arrivato da solo,è come dire "wow,è incredibile,questo ci starebbe veramente bene". In America questa idea si chiama water cooler show perchè il giorno dopo in ufficio tutti...(si interrompe...nessuno ha un water cooler qui...forsedovrebberlo chiamarlo coffee show qui,espresso show... perchè sai,la gente parla e dice "cosa pensi sia il mostro?","cosa credi che serva quel computer?",questo tipo di racconto tradizionale ti dà tutto ciò. Noi crediamo che la gente voglia ancora sedersi intorno al fuoco e vuole avere la propria esperienza comunitaria intorno alla tv. Se vuoi vedere il dvd devi aspettare ma se vuoi vederlo subito e con gli altri e far parte della comunità devi vederlo in tv come tutti gli altri. E il nostro lavoro è veramente oneroso perchè dobbiamo fare in modo che quell'ora alla settimana sia degna di essere vista perchè voi fate un sacco di cose durante settimana e noi dobbiamo fare in modo che quell'ora le vostre aspettative vengano soddisfatte.

Nel programma ci sono dialoghi al contempo complessi ma comprensibili a tutti. Quando si vede lo show ci si rende conto che è una sceneggiatura molto bella. Non deve essere facile fare un lavoro in questo senso,vero?


Quello che è così eccitante del programma è che ogni settimana ci sentiamo di creare uno show differente,dipende da quale personaggio è in ballo. Un sacco di episodi sono completamente differenti tra di loro. C'è l'episodio di Jack,quello di Sawyer,quello di Hurley. A volte è un episodio tipo commedia,a volte romantico,a volte molto strano,nei dialoghi è sempre la stessa cosa. In America lo chiamiamo "portare lo show in un bosco specifico".I personaggi si comportano in un certo modo che la gente si aspetta da loro."Locke direbbe questo","Jack direbbe questo",Hurley direbbe questo"...La cosa eccitante per me è che per esempio quando parla Hurley e la gente ride e mi dice che non è solo l'ottima interpretazione dell'attore,di Jorge Garcia,ma anche qualcosa di più. Quello che dice è divertente negli States ed è divertente anche qui in Italia dove il personaggio è doppiato. Qualcosa andrà sicuramente perso nella traduzione ma questo perchè le parole in inglese suonerebbero sbagliate. Guardando lo show,io ho scritto questo episodio per cui io mi sono concentrato bene sui dialoghi e so che nel momento in cui Jack dice "Perchè non ci calmiamo?"non so come è stato reso in Italia ma ho visto che lo spirito è passato e in queste senso è eccitante per me vedere che tradotto in un altro modo funziona comunque bene perchè vuol dire che non sono le parole specifiche ad essere importanti ma il senso di quelle parole . Non mi piacciono i personaggi che fanno lunghi monologhi,ogni scena il Lost è basata su una persona che parla su ad un'altra. Lo show che abbiamo visto comincia con jack che Hurley che parla Jack. E' sempre qualcuno che parla con Jack,alla fine la differenza è che camminano nella giungla che è molto cinematografico ma alla fine della giornata la semplicità sta in sei persone che parlano tra di loro,io parlo con te,tu con me...relazioni mischiate
facilmente.


FINE PRIMA PARTE


a cura di Gianluigi Perrone